sabato 9 giugno 2012

4.5 Richter 4:5 AM

Ore 3.10
Arrivo a casa.
La cosa più piatta dei piedi da hobbit che tengo è l'encefalogramma.
Stanco, mangiato come un maiale, bella serata in compagnia di amici che non vedevo da tempo.
La cosa peggiore per chi si vuole buttare a letto è sapere che fai troppo schifo per piazzarti sotto le lenzuola perciò fra te e il sonno c'è un noioso percorso che va dalla doccia al lavaggio denti al mettersi le mutande.
Per chi ha sonno questo percorso diventa una specie di cammino Santiago de Compostela.

Ore 3.50
Mi decido. Poco da tentennare. Prima inizio, prima vado a dormire. So cosa provava Messner mentre, un passo ogni quarto d'ora, mirava alla cima dell'Everest.
Ciondolo uguale verso il bagno.
Penso di essermi addormentato sotto l'acqua perché non ho ricordi precisi, però alla fine profumavo sapone. Il pilota automatico ha fatto il suo dovere.

Ore 4.05
Sto per spiaggiarmi nella beatitudine sotto coperta. Mi sento come dentro un barattolo di marmellata. Se non dormo mi si scioglieranno gli occhi, poi colerà fuori quel che rimane del cervello.

Arriva.

All'inizio sembra un'auto con la marmitta che sta per staccarsi, mentre parcheggia di sotto.
Poi un camion con le ruote quadrate.
Poi un aereo di Aviano che viene a parcheggiarsi sulla portaerei che hanno costruito al posto del tetto dell'ex scuola di Casso. (Per sposarsi bene con il resto del paesaggio...).

Infine mi rendo conto che può essere solo uno scossone. Bello forte.
Durato abbastanza da convincermi ad aprire la finestra. Ho la fortuna di avere il pavimento esterno a un metro, in caso di bisogno non serve che mi diletti a imitare un Superman dei poveri. Non Volo (messaggio sibliminale). ;)

Poi smette.


Scompare come scompare il sonno.

Maledizione!

Il cane dorme pancia in su. Il sesto senso dei piccoli mammiferi dev'essere diverso da quel che ci si immagina. Forse fanno casino solo in caso di reale pericolo. Anche i gatti dormono. Dormono tutti.
Che invidia.
I vecchi ertani non sono usciti per strada. Forse la scossa del '63, che rulla ancora nei loro ricordi, ha scardinato anche frammenti di DNA. Si sono perciò modificati. Di questa scossetta se ne sono fatti un baffo.


Il mattino seguente le redazioni dei giornali locali è si sono sparate REDBULL per endovena. Non c'è altra spiegazione al loro fervore ipereccitato.
Si parla solo della scossa. La notizia è troppo inconsistente per meritare così tanto clamore. Ma alle redazioni questo non importa. Niente danni o feriti, per fortuna. La scossa è stata forte ma non così forte.

Alcuni mesi fa rimasi a parlare ore con una signora che lavora in una baita isolata dal resto del mondo, in compagnia solo delle sue mucche da latte. Soffre di solitudine cronica e, moderna sirena, quando incontra una persona (che il più delle volte si reca da lei per acquistare i prodotti di latte che produce), l'arpiona e non la molla più.
I capi redazione dei giornali di qui, stamane, mi hanno dato quest'impressione. Sempre lontani dal clamore, soffrono di solitudine per notizione. E così ecco che adesso ne hanno una che, pur non avendo la portata di altre più gravi, fa comunque "notizia". E non la mollano più.

Io intanto ho spostato il geranio.

E ho sonno.


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